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Località

Maremma Toscana

La Maremma Toscana: terra di confini, tradizioni e natura senza tempo

Un territorio unico

La Maremma Toscana è una terra ampia e autentica che abbraccia Toscana e Lazio, affacciandosi sul Mar Tirreno. È un territorio dalla forte identità, dove natura selvaggia, paesaggi luminosi e testimonianze antiche convivono armoniosamente. Dalle pinete dell’Alta Maremma alle grandi pianure grossetane, fino ai paesaggi etrusco-romani del versante laziale, ogni area racconta un volto diverso di questa regione unica.

Clima e paesaggi

Il clima è tipicamente mediterraneo, con estati calde e soleggiate e inverni miti sulla costa, mentre l’interno conserva temperature più estreme. La Maremma Toscana offre una grande varietà di paesaggi: pianure, colline, promontori e zone costiere, dove natura e storia si intrecciano.

Storia e bonifiche

La storia della Maremma Toscana affonda le sue radici nella civiltà etrusca, per poi attraversare secoli di difficoltà segnati da paludi e malaria. Solo tra Settecento e Novecento, grazie alle grandi bonifiche, il territorio è diventato fertile, sicuro e abitabile, trasformando la vita dei suoi abitanti e il volto della regione.

Tradizioni e cultura

Le tradizioni restano protagoniste: la memoria popolare della “Maremma amara”, il vernacolo toscano, i butteri della maremma e le maestose vacche maremmane sono simboli ancora vivi, testimoni di una cultura rurale forte e identitaria.

La Maremma oggi

Oggi la Maremma Toscana è una destinazione ricercata per la sua natura incontaminata, il mare limpido, i borghi medievali, l’enogastronomia e i parchi protetti. Una terra da vivere lentamente, dove storia, cultura e paesaggi raccontano un legame profondo e senza tempo.

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Ansedonia

Ansedonia è una frazione del comune di Orbetello, nella provincia di Grosseto, immersa in uno splendido ambiente naturale tra mare e laguna. Situata sul promontorio omonimo, la località è famosa per le sue spiagge, le torri storiche e l’antico sito etrusco-romano di Cosa, a pochi passi dal centro.

Spiagge e natura

La spiaggia di Ansedonia, parte del Tombolo della Feniglia, si estende per diversi chilometri ed è caratterizzata da sabbia scura e fondali bassi, ideali per famiglie con bambini. Le acque cristalline e tranquille invitano al nuoto e allo snorkeling, mentre la pineta secolare alle spalle offre rifugio e scenari perfetti per passeggiate e pic-nic. La natura incontaminata è abitata da caprioli e daini che aggiungono fascino al paesaggio, e i tronchi portati dal mare sono spesso usati per creare piccole “capanne” naturali.

Gli amanti dello sport possono noleggiare biciclette per percorrere i sentieri della riserva naturale fino al mare, esplorando l’ecosistema tra la laguna di Orbetello e il promontorio dell’Argentario.

Torri e architetture storiche

Ansedonia è costellata di torri antiche, costruite tra il XIII e il XVI secolo come avamposti di avvistamento e difesa costiera. La più celebre è la Torre della Tagliata, nota anche come Torre Puccini, perché ospitò il compositore dal 1919 al 1922, periodo in cui scrisse la sua celebre opera Turandot. La torre poggia sui resti di una villa romana e si affaccia su un panorama mozzafiato.

Altre torri storiche includono la Torre di San Biagio, costruita nel Medioevo e rafforzata dallo Stato dei Presidi nel XV secolo, e la Torre di San Pancrazio, utilizzata come torre di avvistamento e difesa. Entrambe sono oggi in proprietà privata, ma possono essere visitate previo accordo.

La Tagliata Etrusca

La Tagliata Etrusca è un’opera ingegneristica straordinaria, un canale scosceso nella roccia creato per evitare l’insabbiamento del porto antico di Cosa, collegato al canale emissario del vicino Lago di Burano. Una scalinata laterale permette di osservare il sistema di paratie e, nelle giornate di mare mosso, il movimento spettacolare delle acque.

Il sito archeologico di Cosa

Il gioiello storico di Ansedonia è senza dubbio il sito etrusco-romano di Cosa, città etrusca fondata nel 273 a.C. e successivamente colonizzata dai romani. La città si estendeva per circa 13 ettari e contava circa 4000 abitanti. Le imponenti mura ciclopiche lunghe 1465 metri e le 17 torri, ancora visibili, mostrano l’abilità dell’ingegneria romana. Le porte principali, Porta Romana, Porta Fiorentina e Porta Marina, testimoniano l’organizzazione della città, mentre le rovine del foro e del tempio di Giove raccontano la vita pubblica di allora.

Il Museo Archeologico Nazionale di Cosa, situato nella frazione, raccoglie reperti provenienti dagli scavi e offre una panoramica completa sullo sviluppo della città, dall’epoca etrusca a quella romana e fino al progressivo abbandono medievale.

Vivere Ansedonia

Oggi Ansedonia è una rinomata meta turistica della Maremma Toscana, capace di coniugare natura, storia e relax. Le spiagge sono attrezzate con stabilimenti balneari, ristoranti e bar, ma è possibile trovare anche tratti di costa libera e incontaminata. Passeggiare tra i boschi, esplorare le torri e visitare le rovine di Cosa permette di vivere un’esperienza unica, tra panorami mozzafiato e testimonianze di un passato millenario.

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Orbetello

Orbetello: Gemma della Maremma Toscana

Orbetello è una delle gemme della Maremma Toscana, famosa per la sua suggestiva laguna e per i due tomboli, la Feniglia e la Giannella, che la collegano alla terraferma. La città offre un equilibrio perfetto tra natura, storia e cultura, ideale per chi ama passeggiate immersi nel verde, birdwatching e scoprire borghi antichi.

Centro Storico e Patrimonio

Il centro storico di Orbetello, racchiuso dalle antiche mura spagnole, conserva testimonianze importanti come il Palazzo del Governatore e la Concattedrale di Santa Maria Assunta, che raccontano secoli di storia. La laguna di Orbetello, cuore pulsante della città, è un rifugio per numerose specie di uccelli e un luogo perfetto per chi desidera trascorrere momenti di tranquillità a contatto con la natura.

I Tomboli: Feniglia e Giannella

I tomboli della Feniglia e della Giannella offrono lunghe spiagge sabbiose e pinete dove rilassarsi, fare lunghe passeggiate o semplicemente godere della vista del mare e della costa dell’Argentario. A pochi chilometri, il borgo di Talamone con le sue torri di avvistamento regala panorami mozzafiato e una testimonianza del passato marinaro della zona.

Storia e Tradizioni

Orbetello affonda le sue radici in epoca etrusca e romana ed è stata anche capitale dello Stato dei Presidi sotto il dominio spagnolo. Le tradizioni locali, fortemente legate al mare, si ritrovano ancora oggi nella vita cittadina, dalle feste popolari alla Corsa dei Barchini. La cucina, ricca e autentica, valorizza i prodotti della laguna, con piatti a base di anguilla, bottarga di muggine e pesce fresco che raccontano il territorio a ogni boccone.

Esperienza Unica

Visitare Orbetello significa scoprire paesaggi unici tra mare e laguna, vivere la storia attraverso il suo centro storico e immergersi nella cultura e nelle tradizioni della Maremma Toscana, trovando al tempo stesso momenti di relax e tranquillità in un contesto autentico e suggestivo.

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Isola di Giannutri

Piccola, selvaggia e affascinante: l’Isola di Giannutri è la più meridionale dell’Arcipelago Toscano, un gioiello naturale che si trova a circa 12 km a sud del Monte Argentario. Raggiungibile in traghetto da Porto Santo Stefano, è una meta ideale per chi ama il mare incontaminato, la natura e la tranquillità assoluta.

Lunga appena 3 km e larga meno di 1, l’isola è quasi interamente pedonale e si visita facilmente a piedi. Il piccolo centro abitato di Spalmatoio-Ischiaiola si trova sul versante est, dove attraccano i traghetti, mentre il resto del territorio è protetto dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

È possibile muoversi liberamente solo lungo il sentiero che collega Cala Spalmatoio e Cala Maestra, le due baie principali e balneabili dell’Isola di Giannutri, dove il mare cristallino regala splendide sfumature di turchese. Le altre zone sono visitabili soltanto accompagnati da guide autorizzate, per garantire la tutela di questo ecosistema unico.

Tra i luoghi da non perdere c’è la Villa Romana di Giannutri, costruita nel II secolo d.C. dalla famiglia dei Domizi Enobarbi: un’imponente residenza affacciata sul mare, con resti di mosaici e pavimenti in marmo, testimonianza del passato imperiale dell’isola.

Le immersioni sono tra le più spettacolari dell’Arcipelago: pareti rocciose, gorgonie colorate, praterie di posidonia e relitti romani offrono uno spettacolo mozzafiato per sub esperti.

Sull’isola non ci sono alberghi né campeggi, e il numero di visitatori è limitato, ma è proprio questa semplicità a renderla autentica e speciale.
L’Isola di Giannutri è la meta perfetta per chi cerca mare, silenzio e natura incontaminata.

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Isola del Giglio

La perla dell’Arcipelago Toscano

Situata di fronte al Monte Argentario, l’Isola del Giglio è una delle gemme più affascinanti dell’Arcipelago Toscano. Con i suoi 21 km² di natura selvaggia e incontaminata, offre panorami mozzafiato, mare cristallino e spiagge da sogno.

L’isola è un piccolo paradiso dove il tempo sembra scorrere più lentamente: un luogo ideale per chi cerca relax, autenticità e contatto con la natura.

Spiagge e mare

Le acque trasparenti dell’Isola del Giglio sono tra le più limpide del Tirreno. Le spiagge più conosciute – Campese, Cannelle, Caldane e Arenella – regalano colori e atmosfere diverse: sabbia dorata, scogli granitici e calette raggiungibili solo via mare. Gli amanti dello snorkeling e delle immersioni troveranno fondali ricchi di vita marina e spettacolari pareti di gorgonie rosse.

I borghi dell’isola

Tre i centri principali:

  • Giglio Castello: un suggestivo borgo medievale cinto da mura e dominato dalla Rocca Aldobrandesca, inserito tra I Borghi più belli d’Italia.

  • Giglio Porto: pittoresco e vivace, con le sue case colorate affacciate sul mare, ristorantini tipici e il molo da cui partono i traghetti.

  • Giglio Campese: sul versante occidentale, famoso per la sua ampia spiaggia sabbiosa e per la Torre Medicea che domina la baia.

Natura e sentieri

Oltre al mare, l’Isola del Giglio offre numerosi percorsi escursionistici che attraversano la macchia mediterranea, tra panorami che spaziano fino all’Isola d’Elba e alla Corsica. Perfetta per trekking, arrampicata e birdwatching, l’isola è anche parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che tutela la sua biodiversità.

Tradizioni e sapori Natura e sentieri

Tra i sapori più autentici spiccano il vino Ansonaco, prodotto nei terrazzamenti a picco sul mare, e il panficato gigliese, dolce tipico a base di fichi e noci. Le feste di San Lorenzo (a Giglio Porto) e San Mamiliano (a Giglio Castello) mantengono vive le tradizioni popolari e l’anima genuina dell’isola.

Come arrivare

L’isola è collegata tutto l’anno con traghetti da Porto Santo Stefano, gestiti dalle compagnie Toremar e Maregiglio. La traversata dura circa un’ora e consente di raggiungere Giglio Porto, punto di arrivo e cuore pulsante dell’isola.

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Punta Telegrafo

Punta Telegrafo è la vetta più alta del Monte Argentario, con i suoi 635 metri sul livello del mare. Da qui si domina un panorama spettacolare che abbraccia la Laguna di Orbetello, la costa toscana e le isole: Isola del Giglio, Giannutri, Montecristo, Isola d’Elba e, nelle giornate più limpide, persino la Corsica.

Il nome del monte deriva dall’antica Torre di Punta Telegrafo, conosciuta come Ancien Sémaphore Saint-André, costruita dai Francesi all’inizio dell’Ottocento durante la dominazione napoleonica.

Storia

La torre fu edificata come punto di avvistamento e segnalazione: un semaforo ottico che serviva a trasmettere segnali luminosi in caso di pericolo, soprattutto per monitorare eventuali movimenti della flotta britannica nel Tirreno.

Dopo la fine dell’occupazione francese, la struttura mantenne un ruolo marginale fino all’Unità d’Italia, quando perse definitivamente la sua funzione strategica, soppiantata dal Forte del Pozzarello.

Negli anni ’60 la torre, ormai in rovina, fu demolita per far posto alla base dell’Aeronautica Militare e alla stazione meteorologica di Monte Argentario, tuttora attive.

Il Monte Telegrafo oggi

La cima del monte è oggi occupata dalla base militare, ma è possibile raggiungere zone panoramiche mozzafiato poco più in basso, ideali per fotografia, trekking e cicloturismo.
I sentieri che attraversano il promontorio sono immersi nella macchia mediterranea e offrono viste uniche su tutto l’Arcipelago Toscano.

Attività consigliate:

  • Trekking e hiking: numerosi sentieri panoramici, con accesso da Porto Ercole o dal Convento dei Passionisti.

  • Mountain bike: percorsi sterrati, ideali per chi ama l’avventura.

  • Fotografia: punti panoramici naturali perfetti per scatti al tramonto o dopo la pioggia, quando l’aria è più limpida.

Il convento dei Passionisti

Lungo la strada che sale verso Punta Telegrafo si trova il suggestivo Convento dei Padri Passionisti, costruito nel 1737 da San Paolo della Croce dopo una visione della Vergine.
Il convento, ancora abitato da una piccola comunità di frati, è un luogo di pace e spiritualità immerso nel verde, con una splendida vista sulla Laguna di Ponente e su Orbetello.

Qui si produce anche l’Argentarium, un liquore di erbe segreto preparato dai frati — un souvenir unico e tipico dell’Argentario.

Come arrivare

L’unica strada per raggiungere Punta Telegrafo è la Strada Statale 440, tra Porto Santo Stefano e Orbetello.
Segui le indicazioni per “Punta Telegrafo / Convento Passionisti”:

  • Puoi salire in auto fino al convento, poi proseguire a piedi lungo la dorsale del monte.

  • Gli ultimi 1,2 km di strada sono chiusi al traffico civile, ma percorribili a piedi con un’escursione di circa 20-25 minuti.

Il punto più panoramico dell’argentario

Dalla zona della vetta si apre uno dei panorami più emozionanti della costa toscana: a sinistra Giannutri, di fronte l’Isola del Giglio, dietro Montecristo e, nelle giornate limpide, la Corsica.
È il luogo perfetto per chi ama la natura, il silenzio e i grandi orizzonti.

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Forte di Terrarossa

Il Forte di Terrarossa (o Forte di Terra Rossa) sorgeva su un poggio panoramico lungo la costa nord-orientale del Monte Argentario, nei pressi dell’omonima località. Oggi della struttura non restano più tracce visibili, ma i documenti e le mappe dell’epoca ne testimoniano la presenza e l’importanza strategica.

Storia

La fortificazione fu costruita agli inizi dell’Ottocento dai Francesi, durante il periodo napoleonico, per rafforzare la difesa costiera del promontorio e controllare la Laguna di Orbetello. Da qui si sorvegliava anche il canale di Santa Liberata, punto d’accesso che avrebbe potuto essere utilizzato da piccole imbarcazioni nemiche per sorprendere le truppe francesi.

Dopo la caduta dell’Impero napoleonico, il forte fu abbandonato: non venne infatti considerato strategico né dal Granducato di Toscana né dal successivo Regno d’Italia.

Architettura

Le fonti storiche descrivono il Forte di Terrarossa come una struttura a pianta stellata, circondata da un fossato e dotata di ponte levatoio. Le possenti cortine murarie esterne proteggevano un fortilizio centrale, costruito probabilmente riutilizzando le basi di una preesistente fortificazione spagnola.

Oggi, sebbene il forte non sia più visibile, il luogo conserva tutto il suo fascino: un punto panoramico naturale che racconta la storia militare dell’Argentario e il suo ruolo strategico nel controllo del Tirreno.

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Giannella

Situata tra Orbetello e Monte Argentario, la Giannella è una lunga lingua di sabbia dorata che si estende per circa 6 km, collegando il promontorio dell’Argentario alla terraferma. È un luogo dove mare, natura e storia si intrecciano armoniosamente, offrendo un panorama unico tra Laguna di Orbetello e Mar Tirreno.

Un paesaggio tra mare e laguna

Il tombolo della Giannella è uno dei simboli naturalistici più riconoscibili della Maremma Toscana. A est si apre la laguna, habitat protetto popolato da aironi, garzette e fenicotteri rosa, mentre a ovest si distende una lunga spiaggia di sabbia fine, bagnata da acque limpide e protetta da dune e pinete. L’area è perfetta per chi ama passeggiare o pedalare immerso nella natura, con la possibilità di accedere al mare in diversi punti lungo la strada principale.

Storia e tradizione

Abitata sin dall’epoca romana, come dimostrano i ritrovamenti archeologici di ville e ceramiche, la Giannella si sviluppò in epoca moderna grazie alle bonifiche lorenesi e all’opera di Giacomo Barabino, imprenditore genovese che nell’Ottocento trasformò il tombolo in una fiorente tenuta agricola. Proprio Barabino promosse anche la nascita del Lido Giannella, tra le prime strutture turistiche della Maremma, che negli anni ’20 accolse ospiti illustri e contribuì a rendere la zona una rinomata stazione balneare.

Oasi WWF e natura protetta

Nei pressi del casale della Giannella, antica torre costiera del XVI secolo, si trova oggi il Centro di Educazione Ambientale “Aurelio Peccei”, porta d’ingresso all’Oasi WWF della Giannella. Qui si può passeggiare lungo sentieri naturalistici e visitare il suggestivo Giardino delle Farfalle, un percorso didattico che racconta la biodiversità del luogo.

La spiaggia della Giannella

La spiaggia della Giannella alterna tratti liberi a zone attrezzate con stabilimenti balneari, campeggi e punti ristoro. È caratterizzata da sabbia dorata e fondali sabbiosi che diventano rapidamente profondi. Esposta ai venti del nord, è molto amata anche dagli appassionati di sport acquatici come windsurf e kitesurf.

Lungo il litorale non mancano strutture ricettive, alberghi e villaggi turistici, che la rendono una meta ideale per famiglie, coppie e amanti della natura.

Curiosità

Secondo una leggenda locale, nella zona di Casa Sprofondati si udirebbero ancora le voci di antichi braccianti, risucchiati in una voragine per aver lavorato nel giorno di Sant’Anna, contravvenendo al divieto religioso.

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La Riserva Naturale Duna Feniglia

Tra Monte Argentario e Ansedonia, la Riserva Naturale Duna Feniglia è uno dei luoghi più affascinanti e incontaminati della Maremma Toscana. Istituita nel 1971, si estende per circa 6 km e unisce la terraferma al promontorio dell’Argentario attraverso un suggestivo tombolo sabbioso che separa il Mar Tirreno dalla Laguna di Orbetello.

Natura e paesaggio

Un lungo corridoio verde accompagna i visitatori tra pinete secolari, dune costiere e tratti di macchia mediterranea profumata di ginepro, rosmarino ed elicriso. La riserva è percorsa da una strada sterrata chiusa al traffico, ideale per chi ama camminare, fare trekking o pedalare in bicicletta immerso nel silenzio della natura. Lungo il percorso si aprono sentieri che portano direttamente alla spiaggia della Feniglia, una lingua di sabbia dorata bagnata da acque limpide e trasparenti.

Flora e fauna

All’interno della riserva vivono numerose specie animali, tra cui daini e caprioli, facilmente avvistabili lungo i sentieri, oltre a volpi, tassi e numerosi uccelli migratori che popolano la laguna, come aironi, garzette e fenicotteri rosa. È un luogo perfetto per gli amanti del birdwatching e della fotografia naturalistica.

Una storia affascinante

La Feniglia è legata anche a un episodio storico: qui, nel 1610, trovò la morte Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, durante la sua fuga verso Roma. Oggi una stele ricorda il punto dove il pittore venne ritrovato.

Visitare la Feniglia

L’accesso alla riserva è libero, sia da Porto Ercole che da Ansedonia. È possibile noleggiare biciclette agli ingressi e seguire il percorso ombreggiato fino al mare.
Chi preferisce la comodità troverà stabilimenti balneari e punti ristoro alle estremità della spiaggia, mentre al centro il litorale resta selvaggio e tranquillo, perfetto per chi cerca natura e relax.

La Feniglia è una meta ideale per trascorrere una giornata tra mare, natura e silenzio, magari con una passeggiata al tramonto tra il profumo dei pini e il suono delle onde.

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Spiaggia delle Cannelle

La spiaggia delle Cannelle si trova sulla costa meridionale del Monte Argentario, vicino a Porto Ercole. È una baia suggestiva, circondata da scogliere e macchia mediterranea, e conosciuta per il suo mare limpido e l’atmosfera tranquilla.

Un luogo ricco di storia

Nel 1514 una nave carica di merci venne assalita dai pirati turchi proprio in queste acque. Per proteggere la costa fu costruita la Torre delle Cannelle, una delle fortificazioni più caratteristiche dell’Argentario. Oggi la torre domina la baia e offre un punto panoramico molto suggestivo.

Caratteristiche della spiaggia

La spiaggia è in gran parte libera. È composta da ciottoli, piccole scogliere laterali e un fondale misto sabbia–scogli. L’acqua è cristallina e molto adatta allo snorkeling, grazie agli scogli sommersi e alla ricca vita marina.

La zona è esposta ai venti meridionali (S–SE). L’ambiente è naturale e poco urbanizzato, ideale per chi cerca relax e mare pulito.

Come arrivare

Le Cannelle è raggiungibile tramite un sentiero panoramico di circa 200 metri. Il dislivello è di 20 metri e la difficoltà è bassa. Il percorso è semplice e accessibile anche ai portatori di handicap. Durante la discesa si apre una bella vista sul tratto di mare che guarda verso l’Isola del Giglio.

Perché visitarla

La spiaggia delle Cannelle unisce storia, natura e mare in un’unica esperienza. È un luogo perfetto per chi ama il silenzio, l’acqua trasparente e i paesaggi autentici del Monte Argentario.
Una baia ancora selvaggia, ideale per una giornata di relax o come tappa durante un trekking lungo la costa toscana.

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